Archivio
L'archivio (...) nasce spontaneamente, quale sedimentazione documentaria
di un'attività pratica, amministrativa, giuridica. Esso è
costituito perciò da un complesso di documenti, legati tra loro
reciprocamente da un vincolo originario, necessario e determinato, per
cui ciascun documento condiziona gli altri ed è dagli altri condizionato.
(Elio Lodolini, Archivistica: principi e problemi, Milano, Franco
Angeli ed.1990, p.14)
L'Archivio è il complesso delle carte prodotte e acquisite, secondo uno
spontaneo nesso originario di contenuto e di competenza, da un'amministrazione
nell'esercizio dell'attività, esplicata per il raggiungimento delle proprie
finalità pratiche o per l'espletamento delle proprie funzioni. (Giuseppe
Plessi, L'Archivio, in: "Questioni di archivistica e Scienze Ausiliarie
della Storia", Bologna, Pàtron, 1972, p.8)
Archivio è il complesso dei documenti prodotti da una persona fisica
o giuridica, pubblica o privata nel corso dello svolgimento della propria
attività. (Elio Lodolini, op.cit, p.63)
L'Archivio è l'insieme dei documenti prodotti o acquisiti da un ente o
da una persona nello svolgimento delle sue attività istituzionali o statutarie
o professionali.
Il soggetto che produce l'archivio può essere un ufficio dello Stato,
una Regione, una Provincia, un Comune, un ente assistenziale, un convento,
un'impresa, un partito, un professionista, un artigiano, una famiglia,
una persona, ecc.
La documentazione è sempre prodotta per una finalità pratica: i documenti
e le scritture sono per l'ente le rappresentazioni formali - in libera
forma o secondo forme previste dalla legge - degli atti necessari allo
svolgimento del proprio lavoro." (Paola Carucci, Marina Messina, Manuale
di archivistica per l'impresa, Roma, Carocci editore, 1998, p.45)
L'Archivio è il complesso di documenti posti in essere nel corso di un'attività
pratica, giuridica, amministrativa e per scopi pratici, giuridici e amministrativi,
e perciò legati da un vincolo originario, necessario e determinato, e
quindi disposti secondo la struttura, le competenze burocratiche, la prassi
amministrativa dell'ufficio e dell'ente che li ha prodotti; struttura,
competenze, prassi in continua evoluzione e perciò diversi da momento
a momento, secondo un processo dinamico continuamente rinnovantesi. L'archivio
nasce dunque "involontariamente", ed è costituito non solo dal complesso
dei documenti, ma anche dal complesso delle relazioni che intercorrono
tra i documenti.(Elio Lodolini, Archivistica: principi e problemi,
Milano, Franco Angeli, 1995)
Si usa il termine archivio, in un'accezione più generica e anche
fondo, parola ormai molto usata anche se non ha un significato chiaramente
definito in italiano (la parola è d'origine francese), per indicare,
all'interno di un Archivio di Stato o di un qualsiasi istituto in cui
siano concentrati archivi di diversa provenienza, ciascun complesso documentario
che abbia un carattere di unitarietà, sia nel caso si tratti di
un archivio di un determinato ente (archivio in senso proprio), sia che
si tratti di un complesso di documenti prodotti da enti diversi ma confluiti
per ragioni varie nell'ente che ha effettuato il versamento o il deposito,
sia che si tratti di un complesso di documenti che sia il risultato di
smembramenti, fusioni e riordinamenti eseguiti in Archivi di concentrazione,
sia che si tratti di miscellanee o di raccolte. (Paola Carucci, Le
fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, NIS, 1990,
p.201)
L'archivio rispecchia innanzitutto il modo con cui l'istituto organizza
la propria memoria, cioè la propria capacità di autodocumentarsi in rapporto
alle proprie finalità pratiche. (Claudio Pavone, Ma è poi tanto pacifico
che l'archivio rispecchi l'istituto?, RAS, XXX, 1970, n.1, p.147)

Archivistica
"Scienza che tratta degli archivi in quanto ne studia l'origine, la formazione,
gli ordinamenti, la utilizzazione e la regolamentazione giuridica" (Leopoldo
Sandri, Archivi di Stato, in Enciclopedia del diritto, Milano,
1958, vol.II, p.1003)
Archiviazione
Operazione con la quale documenti, fascicoli, registri, scritture in genere,
vengono ordinatamente conservati nei locali dell'archivio utilizzando
scanalature, armadi, classificatori, schedari ecc. destinati a tale uso.
(R. De Felice, L'Archivio contemporaneo, Roma, NIS, 1992, p.80)
Risponde al bisogno di conservare il materiale documentario in modo razionale
e uniforme per renderlo recuperabile alla ricerca. 
Deposito
Locale nel quale un ente conserva la propria documentazione, non più
necessaria alla trattazione degli affari in corso (Paola Carucci, op.
cit., p. 206)
Si intende per deposito il luogo fisico dove viene conservato l'archivio
di un determinato ente o persona. Spesso si identifica con lo stesso nome
in senso giuridico dell'ente, specificando l'indirizzo e la località,
e gli orari di apertura al pubblico.
Descrizione
archivistica
L'elaborazione di un'esatta rappresentazione di un'unità di descrizione
attraverso la raccolta, il confronto, l'analisi e l'organizzazione di
ogni informazione che permetta di identificare il materiale documentario
e di illustrare il suo contesto di produzione ed i sistemi di archiviazione
in base ai quali è stato organizzato. (Traduzione italiana delle
ISAD.G)
Le regole generali per la descrizione archivistica (...) vanno considerate
come parte di un processo che si propone:
- di assicurare l'elaborazione
di descrizioni coerenti, appropriate e autoesplicative;
- di facilitare la
ricerca e lo scambio di informazioni sulla documentazione archivistica;
- di permettere l'utilizzazione
comune di dati autorizzati;
- rendere possibile
l'integrazione delle descrizioni provenienti da differenti istituzioni
archivistiche in un sistema informativo unificato. (Ibidem)

Documento
(o unità documentaria)
Non tutti gli scritti hanno carattere documentario, e non tutti i documenti
costituiscono "archivio". Perché possa parlarsi di "documento"
occorre - almeno secondo l'opinione corrente del mondo occidentale - che
lo scritto sia stato prodotto nel corso dello svolgimento di quella che,
per intenderci, possiamo indicare come un'attività amministrativa,
nell'accezione più ampia del termine. (Ibidem)
La minima unità, concettualmente non divisibile, di cui è
composto un archivio, per esempio, una lettera, un memorandum, un rapporto,
una fotografia, una registrazione sonora. (Ibidem)
Cosa mobile, prodotta su un supporto (un foglio di carta, un nastro magnetico,
un disco, una pellicola cinematografica, una lastra radiografica, un negativo,
ecc.) tramite un mezzo scrittorio (penna a inchiostro, penna a sfera, matita,
macchina da scrivere, stampante ecc.) o un dispositivo per fissare l'immagine
o la voce o, contestualmente, l'immagine e la voce. (Paola Carucci, Il
documento contemporaneo. Diplomatica e criteri di edizione, Roma, NIS,
1987, p.14)

Fondo
L'insieme della documentazione, senza distinzione di tipologia o di supporto,
organicamente prodotta e/o accumulata e usata da una determinata persona,
famiglia o ente nello svolgimento delle proprie attività e competenze.
(Ibidem)
Inventario
E' lo strumento fondamentale per eseguire le ricerche: descrive tutte
le unità che compongono un archivio ordinato. L'inventario, a differenza
dell'elenco, presuppone che il fondo sia ordinato. Può essere analitico
o sommario, a seconda del grado di analiticità adottato nella descrizione
di ciascuna unità . (...) L'inventario deve essere corredato di
indici, tanto più necessari quanto più è analitico.
In certi casi la schedatura usata per l'ordinamento può essere
usata per l'inventario, magari apportandovi qualche modifica e integrazione.
(Paola Carucci, Le fonti archivistiche, op.cit., p.213) 
Indicizzazione
Processo di descrizione e identificazione del contenuto semantico di un
documento.
Mezzi
di corredo
Con questa espressione si intendono tutti gli strumenti che contengono
una descrizione, analitica o sommaria, delle unità archivistiche
o dei singoli documenti che compongono un archivio o fondo archivistico:
si tratta di inventari, elenchi, elenchi di consistenza, di versamento,
regesti, indici, rubriche, schedari, ecc.
Ordinamento
Quando si parla di ordinamento bisogna distinguere l'o. che un ente dà
alla propria documentazione dall'o. o riordinamento che viene eseguito
negli archivi istituiti per la conservazione permanente degli archivi
prodotti da altri enti... (...) Il metodo storico consiste nel
riordinare l'archivio ricostituendone l'organizzazione originaria nella
quale si riflette (non automaticamente, bensì in forme molto varie)
il rapporto tra funzioni svolte dall'ente e documenti prodotti, i quali
risultano tra loro legati da un vincolo di necessità (vincolo archivistico),
costituitosi fin dall'epoca in cui i documenti venivano posti in essere.
(Paola Carucci, op. cit., pp.218-219). 
Protocollo
In diplomatica si chiama protocollo la parte iniziale del documento. Nella
redazione di un documento infatti si segue uno schema definito che distingue
tre parti essenziali: protocollo, testo, escatocollo. (...)
Si chiama protocollo il registro su cui vengono registrati quotidianamente
i documenti spediti e ricevuti da un ente. Nelle apposite caselle del
registro di protocollo vengono registrati tutti gli elementi che compaiono
nella parte iniziale del documento. (...) La registrazione sul registro
di protocollo costituisce un elemento probante dell'autenticità
del documento ed è un'operazione con cui un documento entra a far
parte integrante di un archivio: la classificazione e il riferimento ai
precedenti e ai susseguenti, riportati sul registro di protocollo, collegano
quel documento con gli altri dello stesso archivio appartenenti alla medesima
pratica, istituendo quel vincolo archivistico o di necessità che
qualifica e distingue la documentazione dell'archivio di un ente da quella
di altri enti. (Paola Carucci, op. cit., p.223) 
Provenienza
(o soggetto produttore)
L'organismo o la persona che ha prodotto, accumulato e/o conservato e
usato la documentazione nello svolgimento della propria attività
personale o istituzionale.
Il Principio di provenienza si contrappone al principio di territorialità
(o pertinenza) ed ha implicazioni rilevanti sulla documentazione delle
zone di confine...(...). In base al p. di provenienza l'archivio deve
mantenersi quale fu costituito dall'ente, pertanto non può essere
smembrato. (...) A tale principio si collega l'elaborazione del principio
del metodo storico nell'ordinamento dei fondi. (Paola Carucci, ibidem)

Raccolta
(o collezione)
Assolutamente diversa dall'archivio - anzi, antitetica rispetto ad esso
- è la "raccolta", la "collezione", formata
per volontà del raccoglitore o collezionista. (E. Lodolini, op.cit.,
p.14)
La collezione è la raccolta di documenti formata da una persona.
Può trattarsi di una raccolta formata da un archivista, il quale
ha estratto alcuni documenti dalle diverse serie di provenienza, riunendoli
perché di materia affine, o in base a qualche altro elemento unificante...(...)
Può trattarsi anche di una raccolta formata da una persona che
ha acquistato o reperito in vario modo documenti di provenienza diversa.
Solitamente le collezioni o raccolte vengono indicate con il nome di chi
le ha costituite, ma i documenti non si riferiscono all'autore della collezione.
(Paola Carucci, op. cit., p.205)
Scheda
La scheda è l'elemento di lavoro indispensabile per l'archivista
per eseguire l'ordinamento di un fondo, per compilare l'inventario e successivamente
gli indici relativi. Le schede su cui si scrivono gli elementi essenziali
per identificare i singoli pezzi possono essere facilmente corrette e
spostate consentendo di formulare ipotesi di lavoro verificabili senza
spostare i documenti, fin quando non si sia raggiunta la piena consapevolezza
delle ragioni per cui si rende necessario lo spostamento dei documenti.
(Paola Carucci, op. cit., p.227) 
Serie
Documenti ordinati secondo un sistema di archiviazione, o conservati insieme
perché sono il risultato di un medesimo processo di sedimentazione
o archiviazione, o di una medesima attività; appartengono ad una
specifica tipologia; o a causa di qualche altra relazione derivante dalle
modalità della loro produzione, acquisizione o uso. (Ibidem)
Elemento strutturale di base dell'archivio in senso proprio, di cui viene
ad essere una partizione o sottopartizione costituita da una o più sequenze,
per lo più in ordine a grandi linee cronologico, o a) di documenti
di analoga natura [...], oppure b) di pratiche o fascicoli relativi
ciascuno al disbrigo di affari del medesimo tipo, in quanto attinenti
a una particolare competenza tra quelle attribuite all'ente produttore
o trattati da uno particolare tra i dipartimenti o uffici in cui l'ente
produttore stesso eventualmente si articoli. (F. Valenti, Riflessioni
sulla natura e la struttura degli archivi, RAS, XLI, 1981, p.35).

Standard
descrittivi
Al fine di normalizzare e uniformare la catalogazione dei documenti, per
un più facile accesso alle informazioni, sono state elaborate delle
norme internazionali che regolano l'attribuzione, per esempio, della responsabilità
intellettuale, o il modo in cui va intestato il documento, il modo in
cui si segna il numero delle pagine, ecc. Questi standard sono internazionali,
e si chiamano ISBD (International Standard Bibliographic Description)
per la descrizione bibliografica, ISAD (G) ( General International Standard
of Archival Description) per la descrizione archivistica, ISAAR (CPF),
International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies,
Persons and Families. 
Thesaurus
Vocabolario dinamico (cioè in continua implementazione) ma controllato
di termini (chiamati "descrittori") correlati tra loro logicamente
e semanticamente e selezionati a partire dal linguaggio naturale dei documenti.
Titolario
Quadro di classificazione, costituito da un determinato numero di categorie
(o titoli, o classi), articolate in sottopartizioni e contrassegnate da
simboli numerici o alfabetici o misti. La categoria consente di raggruppare
sotto una stessa definizione un insieme di affari che presentano caratteristiche
comuni. (...) Il titolario è quindi un sistema precostituito di
partizioni astratte gerarchicamente ordinate, individuate in base all'analisi
delle competenze dell'ente, al quale deve ricondursi la molteplicità
dei documenti prodotti, per consentirne la sedimentazione secondo un ordine
logico che rispecchi storicamente lo sviluppo dell'attività svolta.
(Paola Carucci, op. cit., p.229)

Unità
archivistica (o fascicolo, cartella etc.)
Un insieme organico di documenti raggruppati o dal soggetto produttore
per le esigenze della sua attività corrente o nel corso dell'ordinamento
dell'archivio, in base al comune riferimento allo stesso soggetto, attività
o negozio giuridico. Costituisce di solito l'unità elementare di
una serie. (Ibidem)
Vincolo archivistico
Le carte che costituiscono un archivio, perché inserite in un ordine
formale che risponde ad esigenze logiche e funzionali, sono legate tra
loro da un vincolo archivistico. Il che significa che la lettura del singolo
documento non può prescindere dalla sua collocazione all'interno
di una rete di relazioni. Il documento d'archivio "vive" in
un contesto ed è la conoscenza di entrambi - del documento e del
suo contesto - a costruire l'informazione.
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