Alcuni concetti fondamentali per il lavoro d'archivio
E' stato detto che la prima registrazione scritta della memoria è nata per finalità pratiche di autodocumentazione: sul piano cronologico, quindi, nascono prima gli archivi delle biblioteche. Per molto tempo archivi e biblioteche sono stati assimilati sia sotto il punto di vista legislativo sia dal punto di vista della teoria e delle tecniche di gestione e organizzazione. La confusione tra Archivi e Biblioteche nasce da alcune somiglianze superficiali (materie scrittorie, organizzazione degli spazi interni alle strutture, ecc.), mentre sfuggiva la natura di entrambi, che è un elemento di enorme diversificazione: l'archivio è un complesso organico di documenti, la biblioteca una collezione di libri non legati necessariamente tra loro da un rapporto storico o causale. Con l'affermazione del metodo storico Archivi e Biblioteche si separano e diventano sempre più frequenti le riflessioni non solo sulla loro diversità ma sull'antitesi che li separa profondamente. I criteri essenziali per la distinzione tra Archivi e Biblioteche sono:
Prevedeva di disporre le carte secondo delle "materie" individuate dallo stesso archivista e strutturate in base ad un "quadro di classificazione". Tale operazione però spesso (quasi sempre) comportava la perdita del legame tra le carte e di quello con il soggetto produttore. In Italia venne utilizzato per il riordino dell'Archivio di Milano da parte di Luca Peroni ( tra il 1798 e il 1832), dal quale prende il nome (ordinamento peroniano). Il
metodo storico
L'archivio in
realtà non deve essere ordinato, ma riordinato secondo la
fisionomia e la struttura che aveva come complesso documentario corrente.
Dal pensare come gli archivi si sono venuti formando e accrescendo nel corso dei secoli, emerge il più sicuro criterio per il loro ordinamento. [...] La testimonianza dei fatti, la successione delle vicende rimane nei documenti; i quali, più o meno bene, ebbero un ordine, una denominazione. Prima regola dunque: rispettare il fatto; seconda: ristabilirlo, ove si trovasse alterato. [...] Entrando in un grande Archivio, l'uomo che già sa non tutto quello che v'è, ma quanto può esservi, comincia a ricercare non le materie, ma le istituzioni... L'applicazione
del metodo storico presuppone la conoscenza della storia del soggetto produttore
nell'archivio, nei suoi aspetti giuridici, amministrativi e organizzativi:
le competenze storiche sono quindi presupposto indispensabile per il lavoro
dell'archivista. La ricerca storica sul rapporto tra le istituzioni e i
concreti modi di produzione delle carte si inserisce in un rapporto estremamente
dialettico con le operazioni di ordinamento e quelle successive di inventariazione,
dal quale emergono le informazioni, le connessioni e le relazioni e il
contesto interno della struttura del soggetto produttore dell'archivio.
Le definizioni
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