Profili di donne fra carte e libri

Ciclo di incontri a partire dal 14 febbraio fino al 4 aprile 2023 all’Archivio storico del Comune di Firenze a cura di Annantonia Martorano e Valentina Sonzini, docenti del dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, in collaborazione con Archivio Storico del Comune di Firenze, Associazione Culturale Lucana Firenze e Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.

Le carte di archivi di tutta Italia vengono esplorate per raccontare di donne come Anna Banti, Orsola Nemi, Luisa Orrù, Elsa Morante, Goliarda Sapienza, Sibilla Aleramo, etc…

La Rete Lilith tra passato e futuro

Sabato 14 gennaio alle ore 15 alla Casa Internazionale delle donne di Roma

La Rete Lilith tra passato e futuro, Roma, 14 gennaio 2023

I lavori del 2023 per la Rete Lilith iniziano con l’incontro di sabato 14 gennaio alle ore 15 alla Casa Internazionale delle donne di Roma in Via della Lungara 19, organizzato insieme alla Associazione Archivia che ospita anche l’assemblea delle socie di domenica 15 mattina.

Sabato 14 gennaio verrà ricordata, con la video intervista introdotta da Daniela Zaccolo della Cooperativa La Tarantola, Annalisa Diaz, una delle fondatrici e presidente per molti anni della Rete, e Simonetta De Fazi che è stata parte attiva in CEDOSTUFE ripercorrerà alcuni passaggi della storia dell’ associazione fino alla recente presidenza di Luciana Tufani, che ne ha consentito il rilancio. 

Seguiranno due dialoghi. Il primo si svolgerà tra Paola De Ferrari (archivista, Rete Lilith) e alcune archiviste di Memoria s. r. l. e sarà dedicato al presente e al tema della digitalizzazione. Il secondo si svolgerà tra Rete Elena Petricola (storica, attuale presidente della Rete Lilith), Barbara Leda Kenny (Libreria Tuba) e Maria Lupi (insegnante, Archivio delle donne in Piemonte) per delineare gli sviluppi futuri della Rete. 

Vocabolario Treccani

È uscita la nuova edizione 2022 del vocabolario Treccani della lingua italiana. Valeria Della Valle e Giuseppe Patota hanno diretto il progetto e attuato innovazioni molto significative.

(ANSA) – ROMA, 12 SET – Architetta, notaia, medica, soldata: arriva per Treccani il primo ‘Dizionario della lingua italiana’ che registra anche le forme femminili di nomi e aggettivi che tradizionalmente si trovano solo al maschile.

Troviamo in ordine alfabetico una voce: “Amica, Amico” . Ma il lavoro di impianto di tutto il vocabolario riguarda il contrasto all’universale neutro: viene sostituita la parola “uomini” quando usata per indicare gli esseri umani in generale, con “essere umano” o “persona/e”.

Maria Rosa Cutrufelli intervistata il 27 settembre da Francesca Maffioli per Il Manifesto chiarisce come i vocabolari registrino cambiamenti già in atto nella società: La temperatura politica della lingua e come ci siano tanti anni e ricerche che hanno portato a questo (ricorda Alma Sabatini, Patrizia Violi, Luce Irigaray, etc.).

Manifesti femministi ieri e oggi

23 giugno-31 agosto 2022 a Bologna

Ecofemminismo o barbarie: il pianeta che verrà

” Dall’intervista di Giuditta Pellegrini a Sara Manfredi, di CHEAP. «Dalle piante abbiamo mutuato l’idea che la sorellanza possa essere infestante, così come la partecipazione rizomatica; abbiamo tradotto il salto di specie in salto di comunità, per avvicinarci all’idea che non dovremmo solo occuparci di comunità umane, ma cercare di interagire con tutto ciò che di vivente c’è sul pianeta. Tutto questo lo abbiamo poi condiviso e rielaborato con Camila Rosa, ed è stato molto interessante per noi lavorare con lei, sia per la sua esperienza personale, come artista eco-femminista, sia per la sua provenienza da un paese in cui i movimenti ambientalisti sono sempre stati molto forti, radicati nelle comunità locali, ma allo stesso tempo connessi con diverse lotte e rivendicazioni di diritti». [Ecofemminismo sui muri di Bologna , Il Manifesto, 27 luglio 2022]

10-11 giugno 2022 a Torino

TORINO :: Il 10 giugno 2022, in occasione di Archivissima, il Festival degli Archivi, la Federazione Láadan Centro culturale e sociale delle donne e la Rete Lilith organizzano una mostra e una tavola rotonda dedicate ai manifesti femministi dagli anni ’70 del 900 a oggi: Cambia todo cambia: manifesti femministi dagli anni Settanta a oggi.Video della rassegna dei manifesti

“I manifesti in mostra rappresentano una piccola selezione di quanto prodotto o raccolto da parte dei centri e archivi dagli anni Settanta ad oggi.  La mostra non ha alcuna pretesa di offrire un panorama completo né della produzione grafica dei femminismi né del patrimonio presente nei nostri archivi, e rimandiamo a lavori futuri la possibilità di approfondire e ampliare” – scrive Elena Petricola nella presentazione. 

Provengono da:

  •  Archinaute Genova
  • Archivio delle donne in Piemonte Torino
  • Casa della donna Pisa
  • Casa delle donne Torino
  • Centro documentazione donna Ferrara
  • Centro documentazione studi sul femminismo – Archivia Roma
  • Centro donna Lilith Latina
  • Centro studi e documentazione pensiero femminile Torino
  • Centro di Documentazione e Studi delle donne La Tarantola Cagliari
  • DWF Roma
  • Federazione Làadan Centro culturale e sociale delle donne Torino
  • Fondazione Elvira Badaracco Milano
  • Libreria delle donne – Archivio storico del Comune Firenze
  • Luisa Festa – Archivio privato Napoli
  • Terre mutate L’Aquila

BLOG Il sessismo nei linguaggi

E noi bimbe? Disegno per adesivo del blog http://ilsessismoneilinguaggi.blogspot.com/2017/ della Casa della donna di Pisa

Il blog Il sessismo nei linguaggi è stato aperto ad ottobre 2008 dal gruppo della Casa della Donna di Pisa coordinato da Matilde Baroni. Si è sciolto nel 2017. Il ricco materiale rimane visibile su web data la attualità del tema e delle informazioni e suggerimenti raccolti.

“L’uso che facciamo dei linguaggi, verbali e non (pubblicità, segnaletica, testi scritti e illustrazioni per l’infanzia, trasmissioni televisive…) riflette e influenza il nostro modo di pensare e di agire, e viceversa.
Secondo noi è il principale mezzo di espressione del pregiudizio e della discriminazione.
L’utilizzo di un linguaggio sessista tiene in vita e riproduce idee erronee e stereotipi di genere. [Dal blog]

Vite carte memorie: archivi di donne in Toscana

L’Associazione Archivio per la memoria e la scrittura delle donne Alessandra Contini Bonacossi propone per il 2022 il ciclo di incontri on line Vite Carte Memorie: archivi di donne in Toscana

Dal 23 marzo al 14 dicembre presentano: Gina Gennai (1887-1976), Bruna Talluri (1923-2006), Rossana Rossanda (1924-2020), Lara Vinca Masini (1923-2021), Oriana Fallaci (1929-2006), Anna Innocenti Periccioli (1929-2009), Verita Monselles (1929-2005), Mirella Scriboni (1950-2017). Sono scrittrici, giornaliste, fotografe e critiche d’arte, intellettuali dai nomi più e meno conosciuti, raccontate attraverso le carte conservate nelle biblioteche, negli archivi, nelle istituzioni culturali della Toscana, che aprono nell’occasione le loro porte al pubblico.

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Fondo Libreria delle donne di Firenze

Manifesto di Marta Bindi 1979
Marta Bindi, Manifesto per l’inaugurazione della Libreria delle donne di Firenze, 1979

Il fondo archivistico della Libreria delle donne di Firenze (1979-2019) è conservato e in gran parte consultabile in quattro sedi diverse.

La Rete Lilith ha dato corpo al desiderio di rendere consultabili i documenti, promuovendo il lavoro di inventariazione presso l’Archivio storico del Comune di Firenze.

Nel 2020 si è conclusa la prima fase del lavoro con un podcast ed un breve video presentati al Festival degli archivi promosso da Archivissima, su invito dell’associazione Làadan. E con una scheda per wikipedia sulla Libreria delle donne.

La seconda fase si è conclusa con la pubblicazione nella collana Quaderni della città n. 21 dell’Archivio storico del Comune di Firenze consultabile anche on line Manifesti e carte 1979-2019 dal fondo Libreria delle donne di Firenze dell’Archivio storico del Comune di Firenze, a cura di Piera Codognotto, Eugenia Galateri, Anna Luppi con la collaborazione di Francesca Moccagatta, Sara Barbolini, Agostino Ridone.

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“Genere lingua e politiche linguistiche” in FB

Alcune lilithiane sono tra le animatrici del gruppo Facebook Genere lingua e politiche linguistiche. Il gruppo è stato ideato e promosso nel 2011 dalla linguista Giuliana Giusti della Ca’Foscari di Venezia. Segnala testi e ricerche e ha tra le sue premesse il lavoro di Alma Sabatini.

Nota di Adriana Perrotta Rabissi, marzo ’22

La denuncia del sessismo linguistico iniziata in Italia con la ricerca di Alma Sabatini alla metà degli anni Ottanta è proseguita ad opera di giornaliste, scrittrici, operatrici culturali con iniziative volte ad affermare la necessità di rendere conto nel parlato e nello scritto di entrambe le soggettività che abitano il mondo, donne e uomini, contrastando l’uso del maschile pseudo-universale, che occulta la presenza e/o l’assenza delle donne nei processi sociali, politici, culturali.

Recentemente la presentazione in Parlamento del DDL Zan contro l’omotransfobia, che intende dare visibilità e diritto di esistenza nel discorso a soggettività con identità di genere non binaria, ha dato notevole impulso al dibattito in ragione dell’intreccio tra lingua e politica.

È stata così proposta da parte di studiose/i di ricorrere a un segno grafico e fonetico onnicomprensivo di tutte le identità percepite, al di fuori del dualismo maschio/femmina per dare la possibilità a qualunque soggettività di esprimersi e riconoscersi. Si vedano i lavori di Vera Gheno sulla scevà come segno di possibile impiego.

La proposta fa leva sull’inclusività, ma desta preoccupazione quando non aperta avversione sia in chi trascura le ragioni di “minoranze” oppure è anacronisticamente legato a un purismo linguistico che non esiste più da decenni, sia in chi pensa che ricorrere a un neutro, anche se non il maschile tradizionale, torni a rendere le donne invisibili, rinchiudendole nuovamente in un indifferenziato.

Gli errori di ortografia della scuola

Lingua e genere: gli errori di ortografia della scuola, di Stefania De Biase. In: Noi Donne, 2 luglio 2021

Incipit: Nel 2016 il Ministero pubblica il reportage “Le donne nel mondo dell’istruzione”, in cui dà conto del fatto che le dirigenti sono il 65,9%. Tre anni dopo sono già il 67,9%. Quindi la dirigenza scolastica è l’unico settore apicale a maggioranza femminile. Non possiamo che felicitarci per questo traguardo raggiunto. Però allo stesso tempo non possiamo non notare come sembri che le stesse dirigenti cerchino di ‘farsi perdonare’ quest’affronto al patriarcato. Sì, perché moltissime spariscono dietro il titolo adottato acriticamente de ‘il dirigente scolastico ‘ […].