Vocabolario Treccani

È uscita la nuova edizione 2022 del vocabolario Treccani della lingua italiana. Valeria Della Valle e Giuseppe Patota hanno diretto il progetto e attuato innovazioni molto significative.

(ANSA) – ROMA, 12 SET – Architetta, notaia, medica, soldata: arriva per Treccani il primo ‘Dizionario della lingua italiana’ che registra anche le forme femminili di nomi e aggettivi che tradizionalmente si trovano solo al maschile.

Troviamo in ordine alfabetico una voce: “Amica, Amico” . Ma il lavoro di impianto di tutto il vocabolario riguarda il contrasto all’universale neutro: viene sostituita la parola “uomini” quando usata per indicare gli esseri umani in generale, con “essere umano” o “persona/e”.

Maria Rosa Cutrufelli intervistata il 27 settembre da Francesca Maffioli per Il Manifesto chiarisce come i vocabolari registrino cambiamenti già in atto nella società: La temperatura politica della lingua e come ci siano tanti anni e ricerche che hanno portato a questo (ricorda Alma Sabatini, Patrizia Violi, Luce Irigaray, etc.).

BLOG Il sessismo nei linguaggi

E noi bimbe? Disegno per adesivo del blog http://ilsessismoneilinguaggi.blogspot.com/2017/ della Casa della donna di Pisa

Il blog Il sessismo nei linguaggi è stato aperto ad ottobre 2008 dal gruppo della Casa della Donna di Pisa coordinato da Matilde Baroni. Si è sciolto nel 2017. Il ricco materiale rimane visibile su web data la attualità del tema e delle informazioni e suggerimenti raccolti.

“L’uso che facciamo dei linguaggi, verbali e non (pubblicità, segnaletica, testi scritti e illustrazioni per l’infanzia, trasmissioni televisive…) riflette e influenza il nostro modo di pensare e di agire, e viceversa.
Secondo noi è il principale mezzo di espressione del pregiudizio e della discriminazione.
L’utilizzo di un linguaggio sessista tiene in vita e riproduce idee erronee e stereotipi di genere. [Dal blog]

“Genere lingua e politiche linguistiche” in FB

Alcune lilithiane sono tra le animatrici del gruppo Facebook Genere lingua e politiche linguistiche. Il gruppo è stato ideato e promosso nel 2011 dalla linguista Giuliana Giusti della Ca’Foscari di Venezia. Segnala testi e ricerche e ha tra le sue premesse il lavoro di Alma Sabatini.

Nota di Adriana Perrotta Rabissi, marzo ’22

La denuncia del sessismo linguistico iniziata in Italia con la ricerca di Alma Sabatini alla metà degli anni Ottanta è proseguita ad opera di giornaliste, scrittrici, operatrici culturali con iniziative volte ad affermare la necessità di rendere conto nel parlato e nello scritto di entrambe le soggettività che abitano il mondo, donne e uomini, contrastando l’uso del maschile pseudo-universale, che occulta la presenza e/o l’assenza delle donne nei processi sociali, politici, culturali.

Recentemente la presentazione in Parlamento del DDL Zan contro l’omotransfobia, che intende dare visibilità e diritto di esistenza nel discorso a soggettività con identità di genere non binaria, ha dato notevole impulso al dibattito in ragione dell’intreccio tra lingua e politica.

È stata così proposta da parte di studiose/i di ricorrere a un segno grafico e fonetico onnicomprensivo di tutte le identità percepite, al di fuori del dualismo maschio/femmina per dare la possibilità a qualunque soggettività di esprimersi e riconoscersi. Si vedano i lavori di Vera Gheno sulla scevà come segno di possibile impiego.

La proposta fa leva sull’inclusività, ma desta preoccupazione quando non aperta avversione sia in chi trascura le ragioni di “minoranze” oppure è anacronisticamente legato a un purismo linguistico che non esiste più da decenni, sia in chi pensa che ricorrere a un neutro, anche se non il maschile tradizionale, torni a rendere le donne invisibili, rinchiudendole nuovamente in un indifferenziato.

Gli errori di ortografia della scuola

Lingua e genere: gli errori di ortografia della scuola, di Stefania De Biase. In: Noi Donne, 2 luglio 2021

Incipit: Nel 2016 il Ministero pubblica il reportage “Le donne nel mondo dell’istruzione”, in cui dà conto del fatto che le dirigenti sono il 65,9%. Tre anni dopo sono già il 67,9%. Quindi la dirigenza scolastica è l’unico settore apicale a maggioranza femminile. Non possiamo che felicitarci per questo traguardo raggiunto. Però allo stesso tempo non possiamo non notare come sembri che le stesse dirigenti cerchino di ‘farsi perdonare’ quest’affronto al patriarcato. Sì, perché moltissime spariscono dietro il titolo adottato acriticamente de ‘il dirigente scolastico ‘ […].

Da OverLeft

L‘intreccio tra lingua e politica, di Adriana Perrotta Rabissi. In: OverLeft, 26 marzo 2021

Incipit: “La lingua è soprattutto una questione politica, come sanno bene politici/che, opinion maker e autorità varie, ma quando le innovazioni linguistiche relative alle trasformazioni di ruoli e funzioni pubbliche delle donne fanno il loro ingresso nel mondo della comunicazione, la loro adozione è mal sopportata in nome dell’ eleganza fonetica, oppure criticata in ragione dell’inutilità di cambiare termini consolidati dall’uso e universalmente accettati […]

Da Linguaggiodonna al web semantico

Da linguaggiodonna al web semantico: resoconto di un’esperienza, di Adriana Perrotta Rabissi e Paola De Ferrari, Milano, AIB, Convegno delle stelline, 12 marzo 2009

Abstract: L’“intervento a quattro mani e due teste” è una riflessione sulle metodologie di indicizzazione dei documenti in un’ottica di genere. La prima parte sviluppa le ragioni che hanno portato al Linguaggiodonna: primo thesaurus di genere in lingua italiana, a cura di Adriana Perrotta Rabissi e Maria Beatrice Perucci pubblicato nel 1990 dalla Fondazione Badaracco, mentre la seconda parte analizza metodologie di indicizzazione attraverso la pratica del ‘social tagging’ e sottolinea l’interesse di strumenti come ‘cercatrice di rete’ che lavorano sui motori di ricerca.

Il thesaurus, il primo in lingua italiana delle parole-chiave dei documenti del movimento femminista, ha anticipato questioni e proposte centrali nella riflessione politica e culturale delle donne. Dal mese di maggio 2021 il thesaurus è disponibile in formato pdf nel sito della Fondazione Badaracco.

La lingua è neutrale rispetto ai sessi?

Alcuni elementi per il concetto di comunicazione sessuata

di Adriana Perrotta Rabissi

Tratto da: Parlare e scrivere senza cancellare uno dei due sessi. In: Educare ad essere donne e uomini: Intreccio tra teoria e pratica. A cura di di Eleonora Chiti. Torino: Rosenberg e Sellier, 1998.
[adattato dall’autrice per un’intervento all’Istituto Pedagogico Svizzero, Lugano, novembre 2001]

Molte donne e la maggioranza degli uomini, richiamandosi alla natura convenzionale della lingua, danno per scontato il consenso al codice da parte della comunità delle/dei parlanti, sottovalutandone la portata simbolica e la conseguente necessità della sua sessuazione.

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Pratica e linguaggio delle relazioni

Relazione di Piera Codognotto al Convegno conclusivo del Progetto Recife, organizzato dal Centro documentazione e studi della donna, Cagliari, 14.12.2000

Esperienze di lavoro in rete

Il tema che abbiamo individuato con le organizzatrici del convegno riguarda gli scambi relazionali e pratici tra soggetti singolari o collettivi, che avvengono attraverso il medium della connessione telematica.

Virtuali sono dette le azioni nel campo del reale elettromagnetico; la comunicazione utilizza strumenti quali posta elettronica, liste e gruppi di discussione, forum, uso dei link e del forward, linguaggi.

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