Fotografia di una storia

di Luisa Festa

Copertina catalogo Fotografia di una storia, di Luisa Festa
Fotografia di una storia: femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania: 1968-2018. Gesualdi, 2021

Il materiale del Centro Donna del Comune di Napoli è consultabile on line grazie ad un progetto europeo. Contiene anche le foto. Fa parte dell’Archivio delle Memorie delle Donne di Napoli promosso dal Comune

La Mostra “Fotografia di una storia 1968-2018. Femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania”, curata dalla scrivente e realizzata in occasione dei cinquant’anni del ‘68, si riproponeva di documentare la nascita del femminismo e del movimento delle donne  a Napoli ed in Campania e di rileggere e rivisitare le tappe più importanti della storia delle donne campane. Il catalogo riprende le 80 fotografie della mostra, di cui la metà scattate da me e raccolte nel mio archivio privato ed altre provenienti dagli archivi CGIL Campania, Press Foto, dalla Mensa Bambini Proletari-Madrigale per Lucia, dal movimento femminista le Nemesiache, In movimento di Salerno e dagli altri archivi dei Comuni che hanno ospitato la Mostra .

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Il femminismo nel passaggio degli anni Ottanta

Il femminismo nel passaggio degli anni Ottanta: ritirarsi in un archivio come atto di r-esistenza, di Rosa De Lorenzo. Relazione al convegno di Trento, 31 gennaio – 1 febbraio 2020, Genere e R-esistenze in movimento: Soggettivita’, Azioni e prospettive, Trento: Università di Trento, 2020. ISBN: 978-88-8443-894-2

Abstract: L’intervento si propone di analizzare le modalità e le ragioni della formazione, nel passaggio dagli anni Settanta agli anni Ottanta, dei Centri di documentazione del movimento femminista. Erano spazi della cultura femminile specificamente interessati alla raccolta di documentazione d’archivio dello stesso movimento e nacquero in una fase particolarmente delicata, caratterizzata in particolar modo dai fenomeni della istituzionalizzazione delle aggregazioni femministe, della differenziazione formale e progettuale tra le stesse e della loro azione in spazi pubblici.

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Dalla Rete Lilith a oggi

Intervento di Paola De Ferrari al seminario della Società Italiana delle Storiche Trent’anni di SIS (1989-2019). Memorie, ricerche, archivi , Roma, Casa internazionale delle donne, 15 giugno 2019. “Al centro dell’incontro è il progetto di riordino e di messa a disposizione dell’archivio della SIS, sul quale abbiamo chiamato a riflettere e discutere“.

Nel mio intervento inizierò parlando degli archivi femministi a partire dagli anni Ottanta, con una breve premessa sulla situazione di allora.

Nel corso dei Settanta, come è noto, i molti collettivi e gruppi locali con i quali si esprimeva il movimento femminista avevano fitte relazioni tra loro, mediate soprattutto dai contatti personali, oltre che dalle riviste del movimento, come Effe, Sottosospra, DWF, e lettere e rubriche sui giornali della sinistra extraparlamentare. La circolazione di inviti, volantini, documenti era intensa, molteplici le occasioni di incontro di persona nel corso di manifestazioni e viaggi, in cui si faceva incetta di documenti di svariate provenienze. Erano nate le Librerie delle donne (Maddalena Libri a Roma, la Librellula a Bologna, la Libreria delle donne a Milano, la Libreria delle donne di Firenze, la Libreria Lilith a Genova, per fare degli esempi) che erano anche luoghi di redistribuzione di documenti militanti. L’ottica della produzione e circolazione di questi testi era molto incentrata sul presente, sul loro uso immediato nel contesto delle mobilitazioni di movimento.

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Làadan e Archivissima

[Il lavoro della Federazione Làadan Centro culturale e sociale delle donne e Archivissima]. In: Leggere Donna, n. 189, 2020, p. 27

Archivissima: il festival degli archivi mantiene podcast e vari materiali delle edizioni annuali on line. Dell’edizione 2021 segnaliamo in particolare Fare memoria dei femminismi: esperienze e generazioni a confronto : tavola rotonda, a cura di Rete Genere, Generazioni, Femminismi. Torino:  Archivissima, 4 giugno 2021 a cura della Federazione Láadan – Centro culturale e sociale delle Donne con la Società Italiana delle Storiche, la Casa delle Donne di Alessandria, Non una di meno Torino e Rete Lilith.

Archivio del Cedostufe

Archiviazione ed informatizzazione dell’archivio del Cedostufe, nodo romano della Rete Lilith, dialogo tra Stefania De Biase e Simonetta De Fazi. In: Leggere Donna, n. 192, luglio-agosto 2021, p. 40-41

Nel  linguaggio comune, mediato da quello giuridico, “archiviare” è un termine che si riferisce a qualcosa di finalmente concluso e che spesso si era aperto con finalità poi rivelatesi sbagliate. Tutto il contrario di ciò che è capitato al “progetto Now” contenuto nell’archivio del  Cedostufe (Centro Documentazione e Studi sul Femminismo di Roma) di cui ora l’associazione Archivia ha fatto l’inventario. Si tratta di un progetto del 1993 nato all’interno della Rete Lilith – la Rete prima della rete (internet) – e finalizzato ad implementare, come condiviso nei programmi e negli auspici dall’Unione europea, l’occupazione femminile creando nuove figure professionali nell’ambito della documentazione con attenzione alla differenza di genere.

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Da OverLeft

L‘intreccio tra lingua e politica, di Adriana Perrotta Rabissi. In: OverLeft, 26 marzo 2021

Incipit: “La lingua è soprattutto una questione politica, come sanno bene politici/che, opinion maker e autorità varie, ma quando le innovazioni linguistiche relative alle trasformazioni di ruoli e funzioni pubbliche delle donne fanno il loro ingresso nel mondo della comunicazione, la loro adozione è mal sopportata in nome dell’ eleganza fonetica, oppure criticata in ragione dell’inutilità di cambiare termini consolidati dall’uso e universalmente accettati […]

Video intervista alle Archinaute

Intervista all’associazione Archinaute di Genova del 6 novembre 2014 realizzata dall’ICAR del Ministero della cultura all’interno del progetto Ti racconto la storia: “La storia contemporanea recente raccontata attraverso interviste a testimoni diretti, registrazioni radiofoniche, contributi audiovisivi che ci restituiscono frammenti di memoria condivisa accessibili a tutti”.



Racconti sulla Rete Lilith

Una delle periodiche riunioni fatte nella casa umbra di Stefania De Biase a Bevagna nel 2008, diventa docufilm. Lilliwood è stato prodotto e coordinato da Stefania De Biase con la regia di Fiamma Spinelli. Dura 16 minuti circa

C’era una volta la Rete Lilith. E c’è ancora…” E’ l’incipit di Simonetta De Fazi in La Rete Lilith: una storia di Simonetta De Fazi, in: DWF, n. 2/3, 2007 e pubblicato nel 2008 on line nel Liliblog curato da Paola De Ferrari. “C’era una volta la rete Lilith. E c’è ancora… Quella della rete è una storia che mi è stato chiesto di raccontare più volte, non tanto per gli aspetti tecnici – che solo in parte sono in grado di cogliere e restituire – quanto per il progetto politico che ne è / ne è stato alla base.”

Ci siamo date un nome evocativo di una donna non subalterna all’ordine patriarcale. Lilith,
nel racconto ebraico riletto dalle femministe, è la donna non complementare all’uomo, che vuole dire se stessa come è, a partire da sé”
scrivono in Lilith: per una documentazione ‘al femminile’: la costruzione di una rete informativa di genere, Piera Codognotto ed Eugenia Galateri, in: Biblioteche oggi, ottobre 1994

Salva con nome

Segnaliamo con il titolo del libro di Paola De Ferrari, i fondi archivistici personali di donne trattati in Lilarca, applicativo per documenti di archivi messo a punto dalla Rete Lilith.

Presso la Casa delle donne di Torino si trovano ordinati e consultabili i documenti dell’attività politica e sindacale di Alessandra Mecozzi . Sul fondo è stato pubblicato il libro: Salva con Nome: inventario del Fondo Alessandra Mecozzi a cura di Paola De Ferrari, 2007.

Sempre alla Casa delle donne di Torino si trovano I documenti dell’attività politica di Piera Zumaglino e del movimento femminista torinese.